Il logopedista è un professionista sanitario che si occupa di attività di prevenzione e trattamento abilitativo e riabilitativo nell’area dei disturbi del linguaggio e, più in generale, della comunicazione.
Anche se i due ambiti a primo impatto possono sembrare lontani, molto spesso il logopedista si trova a dover lavorare a stretto contatto con il dentista per trattare le malocclusioni dentali. Quando si verifica una situazione di questo tipo, infatti, occorre sicuramente agire con un intervento ortodontico per migliorare la situazione dei denti, ma in alcuni casi è utile anche intervenire con degli esercizi specifici per agire anche sui tessuti molli.
In questo articolo cercheremo di capire al meglio cosa fa un logopedista, come agisce e quali sono i suoi collegamenti con il dentista.
Tabella dei Contenuti
Cosa fa un logopedista?
La parola logopedia deriva dal latino e dall’unione di due voci: logos, che significa parole, e paideia, che significa educazione. In particolare, si tratta proprio di un percorso che consente di educare la parola e di educare la comunicazione, sia verbale che scritta. In particolare, il logopedista interviene su:- Disturbi fonetici: come errori nella pronuncia;
- Disturbi evolutivi: legati al ritardo o alla distorsione nell’acquisizione del linguaggio;
- Disturbi dell’apprendimento: come la dislessia, la disgrafia e la discalculia;
- La balbuzie.
- Disfonia: cioè in totale assenza della voce o quando questa si presenta molto debole o rauca;
- Difficoltà nella deglutizione: sia essa causata in seguito ad alterazioni nella struttura della bocca oppure sia una deglutizione disfunzionale di per sé.
Cosa fa il logopedista con i pazienti adulti?
Per i pazienti in età adulta, il logopedista interviene per curare alcuni disturbi specifici:- Disfagia: un disturbo nella capacità di deglutire. Si presenta quando il paziente non riesce a deglutire, lo fa lentamente o ha delle difficoltà nel farlo. Non riuscire a deglutire efficacemente può provocare danni nel lungo termine, perché il cibo potrebbe essere deviato nelle vie aeree e provocare polmoniti ab ingestis;
- Disartria: un disturbo legato alla produzione del linguaggio verbale e caratterizzato da difficoltà nell’articolazione delle parole, nel respiro o nella pronuncia. In genere deriva da un problema al sistema nervoso centrale o periferico in seguito alla comparsa di patologie neurodegenerative come la SLA e il morbo di Parkinson, ma anche traumi cranici o che interessano l’area della testa e del collo;
- Disfonia: in questo caso, il disturbo è legato alla qualità, all’intensità e all’altezza della voce. Molto spesso la voce si presenta debole o rauca o richiede un grande sforzo per uscire. Questa situazione è molto frequente nel caso di malattie neurodegenerative, infiammatorie, lesioni alle corde vocali o malattie respiratorie. In alcuni casi, può presentarsi anche in persone che hanno utilizzato a lungo e male il proprio apparato vocale ed è molto frequente che si presenti in figure professionali come gli operatori call center o gli insegnanti;
- Afasia: si presenta quando c’è una lesione alle strutture cerebrali responsabili della comprensione e della produzione linguistica. Ad esempio, è possibile che la persona comprenda ciò che le viene detto ma non riesca a produrre una risposta altrettanto comprensibile. Può presentarsi in seguito ad ictus, malattie vascolari, neurodegenerative, infiammatorie, traumi cranici o tumori cerebrali ed interessa solo ed esclusivamente l’area linguistica.
